Rio 2016, Beleza!
E’ la prima volta dei Giochi in Sudamerica
Alla fine è Rio, come da pronostico: la sorpresa semmai è che a giocarsi il testa a testa con la metropoli carioca non è stata la Chicago di Barack Obama, scomodatosi addirittura di persona per appoggiare la candidatura della sua città natale, ma Madrid. E per i giochi del 2020 si candidano anche due città italiane, Roma e Venezia. Il Cio, riunitosi a Copenhagen, ha scartato la candidata statunitense addirittura al primo giro di voti, per poi lasciare da parte anche Tokyo: data la legge – seppur non scritta – che impedisce allo stesso continente di ospitare due edizioni consecutive dei Giochi, dopo Londra 2012 la vittoria brasiliana era una quasi certezza, sebbene la delegazione spagnola, guidata da re Juan Carlos e dal premier José Luis Rodriguez Zapatero, ci abbia sperato fino all’ultimo. La netta vittoria (66 voti contro i 32 per Madrid) di Rio sancisce anche la prima volta di una città sudamericana come sede dei Giochi: lo stesso presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, aveva sottolineato alla vigilia come “per le altre sia solo un’altra Olimpiade, per noi è l’Olimpiade”. La reazione di stampa e popolazione è stata subito entusiasta: “Rio città meravigliosa e olimpica nel 2016”, titolava il quotidiano O Globo pubblicando sul suo sito internet un enorme banner verdeoro. Alle lacrime di gioia di Pelè – secondo il quale i Giochi sono addirittura più importanti dei Mondiali – ha risposto l’urlo corale delle oltre 50mila persone radunate sulla spiaggia di Copacabana, che hanno dato il via ai festeggiamenti che si prolungheranno nella notte. La folla ha atteso l’annuncio ascoltando la musica di numerosi gruppi locali e subito dopo la vittoria ha dispiegato uno striscione di cinquanta metri, con il logo olimpico della città carioca, un’immagine della statua del Cristo Redentore e le parole “Rio loves you”. A un Lula giustamente euforico – “Confesso che se morissi adesso, sarebbe comunque valsa la pena di vivere” – hanno fatto da contraltare un Obama “dispiaciuto” ma non pentito di aver attraversato l’Atlantico e uno Zapatero che ha sottolineato la “degnissima figura” di Madrid, alla terza sconfitta olimpica e le cui prospettive per la quarta candidatura non sono affatto semplici. Nel 2020 infatti l’Europa avrà un’altra possibilità e oltre a Parigi – superata da Londra per i prossimi Giochi – potrebbero entrare in lizza anche Roma, come confermato dal sindaco Gianni Alemanno, e Venezia, come anticipato dal primo cittadino della città lagunare, Massimo Cacciari.
OBAMA. Il presidente Obama ha definito comunque ”uno storico evento” la conquista da parte di Rio de Janeiro della organizzazione delle Olimpiadi 2016. Rientrato a Washington dal suo viaggio a Copenaghen, Obama ha detto di essersi congratulato col presidente brasiliano Lula.”E’ la prima volta – ha aggiunto – che le Olimpiadi sono assegnate ad un paese del Sud America”. Il presidente ha poi definito una ”forte candidatura” quella di Chicago.