L’Aquila vince allo scadere contro il Viadana
Un calcio di 50 metri di Manawatu fa la differenza
Ottanta minuti per tornare ad appoggiare i tacchetti sull’erba del ”Tommaso Fattori”, lo stadio di casa, davanti a duemila tifosi sulla tribuna e i distinti. Azioni, mischie, giocate in terza e quarta fase, in uno scontro col coltello tra i denti. E’ iniziata cosi’ l’avventura dell’Aquila Rugby che stasera, in occasione del prologo del Super 10, e’ riuscita a battere 22-20 la corazzata del Montepaschi Viadana, dopo aver lottato fino all’ultimo davanti al suo pubblico. Sugli spalti tanti ex giocatori, appassionati della palla ovale, ma anche tanti cittadini che dal 6 aprile vedono nella squadra neroverde il simbolo di una citta’ che deve rinascere. Impossibile andare allo stadio senza pensare al terremoto, con migliaia di persone ancora sfollate nelle tende o negli alberghi e il dolore nel cuore della morte di Lorenzo Sebastiani, il giovane pilone aquilano scomparso quella tragica notte. Lo stesso ‘’dolore con cui si affronta una battaglia’’ come recita uno striscione nei distinti. Un successo che ripaga una squadra che ha lottato fino all’ultimo contro la corazzata Viadana, candidata allo scudetto. La battaglia di un pubblico che al Progetto C.a.s.e., preferisce il ‘’progetto M.a.s.c.i.o.l.e.t.t.i’’, come recita un altro striscione, dedicato al direttore tecnico neroverde. Per questo, la scelta di far tirare il calcio di inizio a Marta Valente, la studentessa sopravvissuta miracolosamente 23 ore sotto le macerie, assume un spirito particolare. Quello stesso spirito che e’ stato premiato dall’International rugby board con il piu’ prestigioso dei riconoscimenti per una societa’ di rugby, lo ‘’Spirit of Rugby Award 2009’’, dalle mani di Alessandro Troncon e del presidente Fir, Giancarlo Dondi, a quelle del patron neroverde, Giacomo Pasqua. Ad applaudire i neroverdi anche i tifosi dell’Atalanta, uniti in un gemellaggio nel segno di ‘’Ciccio’’ Sebastiani.