Riapre il primo segmento del centro storico
di Fabio Iuliano
L’AQUILA. Il cuore del capoluogo d’Abruzzo ritorna a battere nel giorno del solstizio di estate. E’ prevista, infatti, per domenica prossima la riapertura del primo tratto del centro storico cittadino. La parte che sarà di nuovo accessibile è la zona compresa tra la villa comunale e piazza Duomo. Lungo corso Federico II sono state disposte delle transenne e delle impalcature per la messa in sicurezza del passaggio per pedoni e veicoli.
L’annuncio è arrivato ieri dal sindaco Massimo Cialente, a margine dell’incontro nella scuola della Guardia di Finanza, con il prefetto Franco Gabrielli per definire le modalità e i dettagli della riapertura che consentirà, nei prossimi giorni, ad alcuni uffici e ad alcune attività commerciali di tornare a lavorare. Un sistema di transenne impedirà ai passanti di accedere a vicoli e traverse del corso principale e della piazza. «Si tratta di un primo passo verso l’apertura dei due assi principali del centro storico», ha spiegato il direttore dell’ufficio sismico della Protezione civile, «che verrà definita nelle prossime settimane con il completamento del percorso dalla villa alla Fontana Luminosa, insieme alla perpendicolare via Garibaldi». Una “croce” che sarà funzionale, non solo al passaggio pedonale, ma anche degli automezzi impegnati nella ricostruzione. I due assi potrebbero essere aperti in tempo per i giorni del G8. Intanto, sono 30-35 gli esercizi che potrebbero riaprire in questa prima fase, secondo una stima della Confcommercio cittadina, elaborata a fronte dei sopralluoghi nella zona rossa coordinati dall’architetto Angelo Patrizio. «Non possiamo fornire dati certi», ha spiegato a tal proposito il direttore dell’Ascom Celso Cioni, «perché buona parte delle attività attende ancora le verifiche strutturali». Ad esempio, il bar dei Fratelli Nurzia effettuerà il sopralluogo solo nella giornata di domani. Molti commercianti sono sul piede di partenza e stanno comunque effettuando, in accordo con i vigili del fuoco, degli interventi per il ripristino dei locali. Ad esempio, i manichini di Sasch sono di nuovo in piedi e indossano tutti i vestiti. Saranno verificate anche le attività come i negozi di calzature della zona, il tabaccaio, la farmacia Pulcini. «Talvolta», ha aggiunto Cioni, «le stesse transenne utilizzate per la messa in sicurezza sono state sistemate in modo tale da rendere difficile l’apertura delle serrande di ingresso». Ma la preoccupazione più grande da parte del direttore della Confcommercio è quella che l’apertura del centro storico sia funzionale esclusivamente al grande Summit. «Spingeremo tutti i nostri associati ove possibile», ha detto, «a tornare a lavorare, del resto siamo stati i primi a proporre la riapertura della zona rossa, un mese fa. Tuttavia, vogliamo che i bar e negozi continuino a lavorare tutta l’estate e non servano solo per servire un caffè caldo ad Obama». A proposito delle verifiche strutturali, è stato lo stesso Mauro Dolce ad indicare che, nella zona rossa, verranno ultimate entro venerdì 27. «Poi si passerà alle rifiniture e agli approfondimenti». Uno dei pericoli paventati negli ultimi giorni è quello relativo ai parametri di ricostruzione che non sarebbero sufficienti ad assicurare dei risarcimenti adeguati ad edifici storici appartenenti a privati. La settimana scorsa, il consigliere comunale del Pd, Vincenzo Rivera, aveva parlato del rischio che _ rimanendo queste le disposizioni del decreto _ due dei quattro cantoni rischierebbero di non venire ricostruiti. «Le disposizioni e le successive ordinanze», ha risposto a tal proposito Dolce, «permetteranno di evitare una ricostruzione parziale. Il problema non è legato alle regole, ma alla necessità di trovare la giusta strategia».