Mascherine e carriole per l’aperitivo della Vigilia
Volete una sintesi degli ultimi dodici aperitivi della Vigilia, dal 2009 a questa parte per intenderci? Chiedete a questo gruppo di ragazze, occhiali tondi e cappelli di babbo Natale alternati a mascherine nere.
Portabottiglia a tracolla griffato pro loco di Amatrice – uno dei gadget più ambiti della celebre sagra degli spaghetti – e carriola da spingere a turno con bottiglie di Montepulciano, Campari e Vodka Keglevich alla pesca, di quelle che dovresti archiviare alla prima sbornia del liceo. Il tutto, fra bicchieri, ghirlande hawaiane e cappelli tricolore Peroni, comodamente adagiato su uno strato di ghiaccio.
A ridosso delle 13, la loro monoruota si fa strada fra le varie comitive disposte su piazza Chiarino. Quest’anno non si sta particolarmente stretti, vuoi perché alcuni locali hanno scelto di restare chiusi ed evitare fastidi, vuoi per il lavoro di una quarantina di uomini tra poliziotti, carabinieri e finanzieri nelle vie principali nel centro storico per vigilare sul rispetto delle regole.
L’accesso a piazza Charino, in particolare, è filtrato dalla Municipale, con alcuni uomini disposti all’ingresso su via Garibaldi, quello più prossimo al Corso. Fanno un po’ da “buttafuori”: se la piazza si riempie impediscono momentaneamente l’accesso. Però poi si entra lo stesso, basta fare il giro per piazza Santa Maria Paganica.
Tra la basilica e palazzo Ardinghelli i botellón non mancano, anche se la situazione non è mai fuori controllo, con buona pace di chi ha scelto di passare la Vigilia alla finestra o davanti a uno schermo e una tastiera, con posa simile a quella di nonno Simpson. Altro luogo gettonato è piazzetta Nove Martiri, mentre appare ben più di passaggio piazza Regina Margherita. D’altra parte, sono in tanti ad aver scelto la sera del 23 per scambiarsi gli auguri.
Lo struscio del giorno di festa e lo shopping ansiogeno a caccia degli ultimi regali lasciano spazio alla corsa di gruppo dei runner dell’Atletica Abruzzo L’Aquila. Da piazza Duomo, a Collemaggio, passando per Castello, via Sallustio e San Bernardino. Lo scorso anno, neanche si poteva correre in gruppo. A completare il quadro, in centro, i mercatini di Natale, tra vin brulé, vov e liquore alla liquirizia. Mentre sul corso c’è chi non si fa mancare vino in Bag in Box.
La festa si estende in periferia, tra brindisi e musica dal vivo, anche in jam session. I peggiori bar sanno dare il meglio in queste occasioni.
di Fabio Iuliano – fonte: Virtuquotidiane.it