L’espressione non è certo delle più eleganti, ma rende l’idea: “pestare una m*** sui social di questi tempi è molto più facile di quello che si pensi”. Specie se si investa molto tempo ed energie sui social e si entra in temi delicati e controversi come quelli con cui un po’ tutti facciamo i conti da un anno a questa parte.
Se in questo tempo ti senti buono, tra quelli che “hanno Dio dalla propria parte” – per dirla alla Bob Dylan – è facile cadere nella tentazione di puntare il dito sui cattivi. Se ti senti buono e sei pure un giornalista o un influencer ci vuole poco a capire che fare engagement puntando il dito qua e là e soffiando un po’ sulla paura può apparire più facile di quello che si pensa. Però è altrettanto facile scivolare su una buccia di banana o avvicinarsi all’immagine poco elegante con cui abbiamo aperto questo articoletto.
“Se volete uscire o correre, evitate di passare sotto casa della Lucarelli, sennò poi quella vi fotografa e rompe i cabasisi su Twitter“, ammoniva qualcuno tra il serio e il faceto. Parliamo di Selvaggia Lucarelli. Giornalista, scrittrice, blogger, conduttrice radiofonica, commediografa e attrice teatrale, come riporta il suo profilo di Wikipedia. Sin dall’inizio della questione, si è autopromossa come paladina della sensibilizzazione dell’italiano medio riguardo le misure di prevenzione e restrizione: niente assembramenti (anche lei li chiama così), mascherine sempre indossate, no movida, “casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza, sempre!”.
Anche le sue battute di questi tempi, rivelano una sorta di fissazione nei confronti della vicenda: “Lo Stato Sociale è un assembramento sul palco che manco ai Navigli”, si è trovata a cinguettare durante Sanremo. Non sfugge il registro ironico e ci mancherebbe altro. Però, voler riportare la questione sempre su “uno e un solo argomento” ha un non so che di ossessivo.
Ciò non toglie che molte delle battaglie della Lucarelli siano giuste. Come quella recente ingaggiata per inserire i giornalisti tra le categorie prioritarie da vaccinare: “Non chiedo il vaccino”, ha twittato ieri, “però questa cosa che i giornalisti siano nella lista delle categorie non utili a detta degli stessi giornalisti mi dispiace. In questo anno di paura, siamo stati noi a raccontare alla gente cosa succedeva, a denunciare, siamo stati non utili. Necessari”.
Brava Selvaggia, niente da dire, se non che ci sarebbe forse da fare una differenza tra chi porta avanti questo mestiere girando in luoghi effettivamente esposti e chi invece lo svolge, pur con la stessa autorevolezza per carità, nel desk di una redazione o dentro casa. Arriva subito la risposta velenosa di Guido Crosetto: “Date il mio vaccino (sono persona particolarmente a rischio) a lei. Anche se non lo chiede…… Vi ha avvisati” scrive il politico tra i fondatori di Fratelli d’Italia. La polemica impazza tra giornalisti e non, c’è chi si dice contrario e chi favorevole alla proposta, peraltro, portata legittimamente avanti dall’Ordine. E su Twitter entra in tendenza l’hashtag #VaccinoAiGiornalisti con migliaia di commenti.
Tra questi, non è sfuggito a molti quello di una tale Margherita Fronte, sconosciuta ai non specialisti. Sicuramente anche alla Lucarelli (almeno fino a ieri): “È una richiesta inappropriata”, cinguetta in replica, “tranne che per chi fa cronaca dai reparti di intensiva. Le badanti dovrebbero venire prima di noi. Anche chi guida i mezzi pubblici, i cassieri, i tassisti e tanti altri. Il vaccino non è la medaglietta per il lavoro svolto. Serve ad altro”.
La Lucarelli controreplica, sicura di avere un facile bersaglio: “Se lei, giornalista, ha capito ‘medaglietta anziché ‘lavoro necessario’ hanno ragione ad avere una considerazione così scarsa della nostra categoria”. Margherita Fronte non arretra e sottolinea: “Tanti lavori sono necessari quanto il nostro. La nostra abitudine di sopravvalutarci è stucchevole”.
Lo scontro prosegue: da una parte la sciabola della Selvaggia forte del suo milione di follower, dall’altra il fioretto di Margherita. “Lei, precisamente, come e quando si è occupata di covid nell’ultimo anno? Giusto per capire se rischiamo di sopravvalutarla”, affonda l’influencer?.
“Mi occupo di medicina per Focus quindi ho seguito l’argomento quotidianamente”, risponde l’altra.
“Non trovo neppure un suo articolo sul tema e focus è un mensile. Fa bene a non sopravvalutare il suo lavoro”, incalza la Lucarelli tradita forse da un’eccessiva sicurezza.
“Cerchi meglio e scenda dal trono”, ribatte lei in un tweet che fa più numeri del cinguettio originale. Il resto della conversazione lo trovate di seguito. Game, set, match.
Sulla questione è intervenuto anche Enrico Mentana con un post:
“Mi vergogno mentre leggo che c’è chi ha chiesto di inserire i giornalisti tra le categorie con precedenza vaccinale. Ancora gran parte degli anziani deve ricevere la prima dose, il presidente della Repubblica ha atteso il suo turno settanta giorni, e noi dovremmo accodarci alla congrega dei salta file che raccontiamo e denunciamo ogni giorno? Un po’ di coerenza, un po’ di dignità. O altrimenti chiediamo scusa a Schettino”.