Bimba travolta davanti al campo di calcio ma l'arbitro non ferma la gara
Il vetro in frantumi, i rumori dalla Statale e le urla di una donna a bordocampo: «Aiutateci, due persone sono state investite». Bastano pochi istanti e lo scenario di una normale partita di Promozione tra San Gregorio e Pontevomano diventa all’improvviso surreale: i calciatori sono costretti a tornare in campo da un arbitro fin troppo ligio nel far rispettare il regolamento, pur sapendo di una tragedia consumata a pochi metri, intorno alle 16,30.
L’INCIDENTE. Una bambina di 12 anni – li avrebbe compiuti il 19 novembre – è stata travolta e uccisa da un’auto mentre stava attraversando a piedi la Statale 17 mano nella mano con sua madre. L’incidente si è verificato alle porte di San Gregorio. La bambina, Susanna Ciccarelli, dal 2008 era ospite dell’istituto delle suore della Casa Immacolata Concezione ed è lì che stava rientrando. Per lei non c’è stato niente da fare. È stata centrata da una Yaris che procedeva in direzione Pescara. Alla guida dell’auto R.P., un 76enne aquilano, ora indagato per omicidio colposo. La madre della piccola vittima, Rosa Seritti, trasportata dall’elicottero del 118 all’ospedale San Salvatore, è stata ricoverata e sottoposta in serata a un intervento chirurgico. La donna stava riaccompagnando la figlia in istituto dopo un weekend trascorso in famiglia, ad Avezzano. Ha scelto di servirsi di mezzi pubblici, anziché usare la macchina.
LE PRIME TESTIMONIANZE. Secondo quanto raccolto dagli agenti della polizia stradale, giunti sul posto per ricostruire la dinamica dell’incidente, madre e figlia sono scese dall’autobus e hanno attraversato la strada. L’auto le avrebbe colpite quando erano a metà della carreggiata.
«Stava guidando sulla Statale quando sono spuntate le due figure. A me ha raccontato di non averle viste affatto, anche se subito dopo l’impatto era comprensibilmente ancora in stato di choc». Così, Antonio Valentini, il legale di fiducia del conducente dell’auto. «Racconta anche di aver notato che l’impatto è stato sul lato guida dell’auto, segno che davvero l’attraversamento è avvenuto in modo repentino». L’anziano, in lacrime, si è fermato subito a prestare soccorso, poi è stato fatto sedere a bordo della strada, ma ha rifiutato di essere trasferito in ospedale. L’arrivo tempestivo dei soccorsi non ha impedito, purtroppo, alla madre di rendersi conto di quello che era successo. La donna non ha perso conoscenza e ha visto spegnersi la figlia sotto i suoi occhi. La piccola è stata coperta da un telo argentato, tenuto fermo dai caschi dei vigili del fuoco.
LE POLEMICHE. Il traffico è stato bloccato per alcune ore, anche per consentire i rilievi della Stradale, con il coordinamento dell’ispettore Antonio Mara. Qualcuno ha ricordato i numerosi incidenti in quel tratto di strada, dove manca un passaggio pedonale. Il cartello di attraversamento, poco distante dalla fermata del bus, non è affiancato dalle classiche strisce.
SI GIOCA A TUTTI I COSTI. Ma l’aspetto che forse ha fatto più indignare i presenti è la scelta di continuare a giocare la partita (per la cronaca vinta poi 4-2 dal Pontevomano) a tutti i costi. All’arrivo dell’elicottero c’è stato anche chi ha pensato a un atterraggio sul campo di calcio, poi il pilota dell’elisoccorso ha optato per un terreno sull’altro lato della strada. L’arbitro non ha dato il consenso a sospendere la partita poiché il fatto non era avvenuto in campo. Poco conta che il parcheggio dell’impianto sia stato utilizzato per deviare il traffico. E che qualche anno fa la notizia (che fortunatamente si rivelò falsa) della morte di un bimbo fu sufficiente a far sospendere il derby di Roma. «L’atteggiamento dell’arbitro ha dell’incredibile», ha commentato il professore Antonello Passacantando, coordinatore di educazione fisica per l’Abruzzo, presente all’incontro. Mentre Massimiliano Pieri, dirigente del San Gregorio, si è detto pronto a scrivere ai vertici della Figc per una modifica al regolamento. I giocatori erano particolarmente scioccati, ma sono rientrati ugualmente in campo.
IL RICORDO. A ricordare la bambina il professore Marco Valenti dell’Università dell’Aquila, direttore del centro Cireneo frequentato dalla piccola. «Ciao Susanna, nel Paradiso non esistono quelle che il mondo, incapace di vedere l’anima, definisce diversità. E non esistono più le sofferenze ed esclusioni che toccano in sorte con le beatitudini. A noi mancherà tantissimo, al centro, il tuo visino da angelo».