17 Aprile 2009 Condividi

PRIME NOZZE DOPO IL SISMA – DUE CUORI E UNA TENDA

tendopoli31Niente trucco per la sposa, niente coiffeur, nessun pranzo di nozze, solo una cerimonia semplice per celebrare un amore che il sisma ha solo potuto rinforzare. Il matrimonio che Massimo Marinelli e Maria Chiara Aio celebreranno domani mattina sarà all’insegna della semplicità, altro non potrebbe in questi giorni difficili per la comunità aquilana. Alle ore 12 alla scuola materna “Collodi” di via Aldo Moro, trasformata in questi giorni in un centro operativo, per il primo matrimonio celebrato dopo le grandi scosse che hanno interessato il capoluogo abruzzese. A celebrare il matrimonio potrebbe essere il sindaco Massimo Cialente, emergenze cittadine permettendo. Altrimenti ci sarà un suo delegato. “E’ anche questo un segno di una città che non si arrende – ha commentato il primo cittadino – e che è pronta a superare questo momento drammatico”. Massimo e Maria Chiara sono pronti a giurarsi amore eterno, sapendo per il momento di avere ben pochi altri punti di riferimento. Due cuori e una tenda: lui, 33 anni, ingegnere architettonico aveva uno studio in via Cimino – a due passi da piazza Duomo nel centro storico dell’Aquila – che é stato completamente distrutto dal terremoto. Lei, 32 anni, dipendente della Transcom, un’azienda il cui stabilimento all’Aquila è fortemente danneggiato e che sta trasferendo altrove il comparto produttivo. I due sono attualmente accampati nei pressi della tendopoli di Coppito e la casa che i due avevano preso in affitto è ancora in attesa di verifica. “La nostra scelta di celebrare comunque il matrimonio è dettata dalla voglia di ricominciare – spiega la sposa – pur con qualche difficoltà abbiamo deciso che era doveroso cercare un segno concreto per noi e per le persone che ci sono attorno”. Capelli quasi rasati, per affrontare meglio le difficoltà del sisma e un passato da rugbista nelle file dell’Aquila Rugby, Maria Chiara si è decisa sin da subito a non arrendersi e andare avanti. Vestirà un abito viola che aveva pronto da tempo. Era infatti da mesi che i due avevano in mente la data del 18 di aprile. “Sono riuscita a recuperarlo insieme alle altre masserizie – commenta la sposa – e sono contenta di poterlo indossare”. Un vestito semplice, invece, per il suo Massimo, così come per tutti gli altri invitati che, dalle rispettive tende, non potranno certo sfoggiare il miglior guardaroba. “Avevamo previsto di far festa in un locale fuori città – aggiunge Maria Chiara – pensavamo al Frida vicino al cinema di Monticchio, la cui agibilità è tutta da verificare”. I due sposi, invece, faranno un giro a piedi, dove possibile, per poi ritornare nelle loro tende a Coppito. “Non ce la sentivamo proprio di festeggiare – conclude Maria Chiara – dopo tutto quello che è successo. Ma siamo contenti, di riuscire comunque a celebrare le nozze”. (di Fabio Iuliano)