Cumuli di rifiuti abbandonati vicino l’ospedale
L’AQUILA. Un’intera strada trasformata da anni in una discarica a cielo aperto, nei dintorni dell’ospedale San Salvatore. Si tratta di via Capitignano che attraversa la zona che da Pettino guarda verso il presidio ospedaliero. Tonnellate di rifiuti, prevalentemente ad uso domestico, restano abbandonate da mesi, ai lati della strada ancora non asfaltata.
Frigoriferi, lavatrici, ma anche utensili da cucina, abiti, scarpe e altri accessori per il vestiario. Non mancano prodotti in bombolette come gel, lacca e altro materiale spray, abbandonato a contatto con l’ambiente. Completano la lista, alcuni teli di nylon usati, sacchi rotti dai quali fuoriescono lattine, bottiglie e scatole del latte, rami elettrodomestici vari, pezzi di eternit, tapparelle di plastica. Sono state rilevate anche vari copertoni e altro materiale meccanico, anche a ridosso delle entrate al complesso dell’ospedale. Nelle scorse settimane, qualcuno ha provato anche a bruciare parte degli accumuli di materiale. Un’azione maldestra e, davvero poco utile, che ha semplicemente contribuito a incrementare l’inquinamento atmosferico della zona. Dalla natura dei rifiuti, sembra che si debba escludere che la discarica sia di natura industriale. Le cause degli accumuli di rifuti dovrebbero essere attribuibili per gran parte alle cattive abitudini di utenti privati che approfittano del fatto che via Capitignano rimane un’arteria isolata e difficile da controllare. La vicinanza con l’ospedale San Salvatore, dovrebbe spingere l’Asm, l’amministrazione comunale e le autorità competenti a un monitoraggio più attento dell’area, più volte segnalata come a rischio proprio a causa della presenza di rifiuti, in parte anche tossici. Già nel 2004, un dossier del centrosinistra, allora all’opposizione, aveva rilevato il problema, segnalando vari punti critici nell’area di Pettino, specie a ridosso dell’ospedale e dei poli scientifici annessi, appartenenti all’università cittadina.
il Centro — 12 giugno 2008