“Quest’anno la Perdonanza ha mantenuto intatti i suoi elementi legati alla spiritualità ma è stata anche una grande e partecipata festa di popolo. Questi sono due elementi che viaggiano insieme, in quanto sono intimamente connessi attraverso l’arte”. Le parole del

L’ultima grande pestilenza che questo paese ricordi colpì duramente il Regno di Napoli tra il 1656 e il 1657. All’Aquila, per contrastare il contagio, furono chiuse ermeticamente le porte d’accesso alla città. Chi poteva, riusciva a entrare e uscire nella

La voce di Viola Graziosi anticipa il Dies Irae per orchestra e coro, le cui note si sovrappongono a immagini di guerra sui maxischermi allestiti al Teatro del Perdono per lo spettacolo di apertura della 729esima Perdonanza Celestiniana. Sul palco l’attrice non

“E adesso, non c’è niente al mondo che possa somigliare in fondo a quello che eravamo, a quello che ora siamo, a quello che saremo un giorno…”. Dai suoi canali social, Giuliano Sangiorgi non nasconde l’entusiasmo di un’estate scandita da

“Salire su quel palco e intravedere fra le luci migliaia di persone nel parterre di Collemaggio mi ha trasmesso un’emozione che ricorderò per sempre e dire che, avendo lavorato con degli allestimenti per Vasco Rossi, di gente sotto a un

“Fratelli e sorelle, che L’Aquila sia capitale del perdono, capitale di pace e riconciliazione”. Le parole di Papa Francesco, che dal maxischermo accompagnano le immagini della scorsa edizione della Perdonanza, introducono sbandieratori e gruppi storici su un piazzale illuminato solo

Un canto per la rinascita – di Guerra e di Pace’, parole che scivolano dal palco allestito davanti alla basilica di Collemaggio, insieme alle note dell’orchestra, dei cori e degli artisti messi insieme da Leonardo De Amicis, direttore artistico della

L’Aquila si prepara alla Perdonanza Celestiniana, evento giunto alla 729esima edizione: la manifestazione, da quattro anni Patrimonio Unesco, ritorna dal 23 al 30 agosto 2023. In programma la tappa inedita del n20 tour dei Negramaro, il ritorno di Gianni Morandi,

Umbre de muri, muri de mainé Dunde ne vegnì, duve l’è ch’ané Da ‘n scitu duve a l’ûn-a se mustra nûa E a nuette a n’à puntou u cutellu ä gua Montesilvano, concerto sull’acqua con Luigi Friotto

“Non siamo così soli”, cantava Giuliano Sangiorgi sul finale di “Domani”, la canzone di Muaro Pagani trasformata, all’indomani del terremoto del 2009, in un inno alla speranza. Le sue parole, come quelle degli altri artisti italiani coinvolti nel progetto, risuonavano