Il volto perplesso dell’attore Matteo Di Genova in primo piano. Proiettate sulla sua camicia bianca le immagini di un centro storico pieno di gente. Nessun rumore, nessuna musica a parte l’audio di una serie di telefonate ricordate tra le intercettazioni

Il dolore, le geometrie del ricordo, la luce tra le crepe e i suoni delle ragioni per guardare avanti. Un’atmosfera intima e soffusa ad accompagnare l’incontro con gli studenti dell’Istituto Da Vinci-Colecchi dell’Aquila a 13 anni dopo la scossa del

All’inizio dell’autunno – più o meno il periodo della notte dei Ricercatori – non era insolito veder girare uno strano gruppo di persone tra via Garibaldi e piazza Regina Margherita.  Una reflex microfonata, un paio di cuffioni gialli vintage e un cellulare