“La Corte di Cassazione, con una sentenza che definirei coraggiosa, ha sancito che anche chi si è macchiato di gravi crimini e in carcere nel regime a 41 bis debba morire con dignità”. Lo afferma l’aquilano Giulio Petrilli, del comitato

Prosegue sui social network la mobilitazione a sostegno della posizione di Giulio Petrilli condannato alla fine del 2015 a otto mesi di reclusione senza condizionale per abuso di ufficio, ma solo per avere regolarizzato 5 dipendenti part-time quand’era presidente dell’Aret

Da una parte la protesta fatta di zaini, t-shirt sudate, musica a basso costo, megafoni e petardi. Dall’altra il cordone dei celerini. Una fila immobile schierata davanti a una delle reti laterali del carcere delle Costarelle, sotto il sole cocente