Tornerà a esibirsi all’Aquila, in un concerto da solista alla scalinata di San Bernardino, il musicista romano Danilo Rea, tra i protagonisti del concerto serale conclusivo dell’edizione 2021 del Jazz italiano per le terre del sisma. Sabato scorso, i tasti del suo pianoforte hanno scaldato l’atmosfera dell’auditorium Benedetto XIII di Camerino, in un concerto realizzato in collaborazione con il Festival musicale della cittadina marchigiana colpita dal terremoto del 2016. Quello è stato, formalmente, il primo atto della settima maratona jazz. Da lì, all’indomani, è partito anche quest’anno il “Cammino solidale” sulle strade già battute negli anni passati, attraversando le province di

Arte in movimento, in omaggio alla transumanza, l’antica pratica della pastorizia, inserita nel 2019 dall’Unesco nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Parte da Castel del Monte, sabato 4 settembre alle ore 11, il pullman di TransumArte, una esposizione itinerante che sosterà in alcune città del Centro Italia per proseguire poi il suo viaggio in centri storici, archeologici e urbani della Penisola. Uno storico autobus di linea, messo a disposizione dalla Di Fonzo, e allestito con una selezione di opere degli artisti del gruppo “Atomosfera. 7” raggiungerà il centro storico del paese. Sarà affiancato da altri pullman. Alle ora 15

Non passa certo inosservato uno come Renato Zero in una grande piccola città come il capoluogo d’Abruzzo. Il cantautore romano, tra i protagonisti della serata dal titolo “L’Aquila ritorna, l’abbraccio alla musica e alla cultura” nella serata conclusiva della Perdonanza Celestiniana. Un’idea del direttore artistico, Leonardo De Amicis, in una dedica agli operatori dello spettacolo, una delle categorie più colpite dagli effetti della pandemia da covid-19. “Sono contento di questa iniziativa”, prosegue Zero, “perché per buona parte, la compagine dei lavoratori impiegati è di questa terra. Gli introiti del settore spettacolo non riguardano esclusivamente l’artista, ma anche i tecnici, fonici e addetti al

Nella hall della Dimora del Baco, dopo aver pranzato da Giorgione, e fatto le prove a Collemaggio, Renato Zero si concede una chiacchierata con i giornalisti, per parlare della Perdonanza celestiniana appena conclusa e dell’evento che lo ha visto protagonista insieme a Riccardo Cocciante e altri interpreti della musica e dello spettacolo come Fabrizio Moro, Ermal Meta, la cantautrice portoghese Dulce Pontes e i Neri per caso, Bianca Guaccero, Monica Guerritore e Stefano Fresi. “Questa città è stata un esempio di riscatto”, sottolinea Zero, “anche in un momento in cui alcune promesse di aiuto sono state disattese. Una presa di coscienza che fa onore”. Negli occhi le immagini di luce di

Nell’estate del 1921, esattamente un secolo fa, veniva pubblicato il saggio “Psychodiagnostik” di Hermann Rorschach. L’intento originario dello psichiatra svizzero era quello di presentare uno strumento diagnostico per la schizofrenia, ma il cosiddetto “test delle macchie” valicò pian piano i confini della comunità scientifica, influenzando ogni settore della cultura di massa. Un’indagine rivoluzionaria Il test di Rorschach si compone di dieci tavole nelle quali sono disegnate altrettante macchie d’inchiostro simmetriche: cinque monocromatiche nere, due bicolori nere e rosse, tre multicolori. Le immagini vengono mostrate al paziente, una alla volta. Il soggetto testato viene invitato a esprimere, secondo i propri tempi, quello che i

Stavolta, la domenica d’agosto era quella giusta. Una domenica atmosfericamente più simile a quelle descritte da Bobby Solo, almeno fino a una certa ora. Comunque il concerto di Gigi D’Alessio – che era stato rinviato per maltempo – è andato in scena al Teatro del Perdono, con una scaletta che ha visto varie canzoni storiche napoletane, anche nel ricordo di autori come Renato Carosone. Un percorso in cui il cantautore napoletano è stato affiancato  da Arisa. Bello il momento, a proposito di domeniche d’agosto, della canzone “Un nuovo bacio” cantata in duetto con Antonella Scellini, promettente artista aquilana che, a soli 16 anni, ha già partecipato

Un timido raggio di sole ha fatto breccia tra i rosoni della basilica di Collemaggio poco prima della funzione liturgica che ha accompagnato l’apertura della Porta Santa. Un piccolo segno di speranza in un pomeriggio destinato a fare i conti col maltempo. Quella stessa speranza che emerge dalle parole delle persone che hanno assistito al corteo statico e alle cerimonie. IL RILANCIO. Tra gli ospiti Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione. «Stiamo vivendo», ha detto, «una giornata speciale per questa città, per l’Abruzzo, per l’intero Paese che, in passato, mi è anche capitato di rappresentare in un’occasione analoga». Per Legnini, «questa

“Ho fiducia nell’uomo che accetta il dolore e lo trasforma in coraggio morale”. Dall’altare della basilica di Santa Maria di Collemaggio, il cardinale Enrico Feroci cita Ignazio Silone che proprio su Papa Celestino ha scritto L’avventura di un povero cristiano. L’omelia si chiude per dare spazio alla preghiera dei fedeli e alle canzoni dell’offertorio. “Nella terra baciata dal sole, lavorata dall’umanità”, dove nasce il grano e un pezzo di pane, l’uva e un sorso di vino. Parole, note e gesti rituali che accompagnano l’apertura della Porta Santa nella 727esima Perdonanza celestiniana. Alle 20,21 i tre colpi del cardinale Feroci con il bastone di

 «Non chiedetemi di fare uno spettacolo uguale a quello della sera prima, perché tante battute che porto in scena neanche le ricordo». Maurizio Battista arriva questa sera (ore 21.15) al castello Piccolomini di Celano, per intrattenere il pubblico sostanzialmente su una domanda: «La nostra bella Italia è ancora il Paese dei santi, dei poeti e dei navigatori?». La risposta è diversa ogni sera, perché di cose da raccontare ce ne sono, anche se si pensa solamente a questo ultimo anno e mezzo che ci siamo lasciati alle spalle. Tutto questo è “Che Paese è il mio Paese”, lo spettacolo che