Se è vero che il cuore dei piccoli Federico ed Elena batte per L’Aquila, allora va preso il solenne impegno di riconsegnargliela, e pure in fretta, visto che sono passati 12 anni, più bella e più forte (cioè sicura) di prima. E l’impegno possono – anzi devono – prenderlo soprattutto i grandi. Perché se ci sono cuoricini pulsanti che sorridono con gli occhi da dietro una mascherina (maledetto Covid), davanti alla maestosità della facciata di Santa Maria di Collemaggio, non si può dimenticare che in questi giorni, in queste stesse ore, ma dodici anni fa, altri cuori si sono fermati. Trecentonove. E

Ore 3.35: non trovo i pantaloni. Al buio, non trovo i pantaloni. I jeans che avevo addosso la sera prima devono essere ai piedi del letto. Sono sicuro di averli lasciati lì, ma non li trovo. Mi sento un cretino se penso a tutti quei discorsi sulla prevenzione, con cui abbiamo riempito i giornali senza neanche capire quello che stavamo scrivendo. Sono rimasto a letto: ho aspettato che la scossa finisse e mi sono alzato, solo per abbracciare Sabina. Dalle crepe di una parete immagino che altrove il terremoto abbia fatto un casino.

«Nell’ultimo anno con la famiglia non abbiamo più fatto visita ai nonni; i miei genitori dicono che è pericoloso, potremmo farli ammalare di Covid. Mi mancano! Così come mi mancano le amiche della pallavolo e gli scout. Spesso mi sento sola. Anche la scuola è chiusa, prima a volte ci andavo mal volentieri, ma ora vorrei solo tornare in classe per rivedere i compagni e le maestre. La tristezza della solitudine a volte diventa insopportabile, ci sentiamo “abbandonati” da tutti, incapaci di sorridere ancora. Come Gesù ci troviamo accasciati al suolo».

La notte scorsa Rete 4 ha riproposto Jesus Christ Superstar. Parliamo naturalmente del film del 1973 diretto da Norman Jewison, ispirato all’omonimo doppio album e opera rock lanciati nel 1970 da Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice. I protagonisti del film sono un gruppo di hippie che si fermano in un deserto e mettono in scena gli ultimi giorni della vita di Gesù attraverso gli occhi Pilato, Caifa, Pietro, di Maria Maddalena, ma soprattutto di Giuda, in un’opera rock dalla forza provocatoria e drammatica declinata in canzoni e scene memorabili. Parliamo di Heaven on Their Minds, del tema di Pilato, del passaggio nel

Venezia, anno del Signore 1605. Sullo sfondo della città dei dogi un magistrato goffo e pasticcione indaga sull’omicidio di un nobile caduto in miseria. Ricopre la carica di Signore di Notte, la magistratura alla quale la Serenissima Repubblica ha affidato la tutela dell’ordine pubblico, sei giudici e insieme capi della polizia. Il protagonista, Francesco Barbarigo, irrompe sulla scena del giallo anche con una buona dose di spocchia, dopo essersi incaricato delle indagini con una leggerezza pari solo alla propria impreparazione, che lo porterà a clamorose sconfitte prima di giungere alla soluzione del giallo, ma non ce la farà da solo.

Gabriel si appoggia sulla transenna che dà su uno dei cortili della new town di Bazzano. Lì c’è l’appartamento a ridosso di via Mia Martini le cui chiavi furono consegnate alla sua famiglia, la famiglia Fegheta, quel famoso 29 settembre 2009. Quel giorno, l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, riuscì a fare in modo che il suo 73° compleanno coincidesse con la cerimonia di consegna delle prime chiavi degli alloggi antisismici. Gabriel, oggi 23enne diplomato all’Alberghiero, era poco più che un bambino. Ma di quella circostanza ricorda tutto: tricolori, palloncini, giornalisti, curiosi. Persino il kit di benvenuto, con tanto di

La puntata di The Walk of Fame Week di questa settimana si apre con la presentazione di Ritorno al Passato, il nuovo format del magazine dedicato alla riscoperta di alcuni luoghi del passato. Nella settimana di Pasqua c’è spazio per un omaggio a Jesus Christ Superstar così come alla Giornata mondiale del teatro. Pierpaolo Battista ci presenta il nuovo singolo “Dei miei”. Ottantadue candeline per Terence Hill.   Rt RadioTerapia · THE WALK OF FAME 31 Marzo

Il Cpia L’Aquila (Centro provinciale istruzione adulti) ad “aprire al pubblico” le porte della biblioteca virtuale, spazio consultabile in un’apposita sezione del sito istituzionale www.cpialaquila.it. La biblioteca virtuale è un portale realizzato allo scopo di facilitare e divulgare la lettura, mettendo in relazione risorse digitali di vario tipo. Sono quattro le sezioni tematiche della biblioteca virtuale, a partire da quella dedicata agli strumenti della lettura, con collegamenti a vari siti dedicati che mettono a disposizione gratuitamente e-book o audiolibri. Una selezione di audiolibri a cura della scuola viene aggiornata periodicamente. La seconda sezione riguarda le videolezioni, con vari link a risorse esterne

La 24esima puntata di “Ticket to Ride – Canzoni in viaggio” ci porta a Roma. Roma, che è la “Capoccia der monno ‘nfame”, che è la grande bellezza e insieme è la puzza di gente, come canta Motta nella canzone di apertura, Roma stasera, pezzo interessante di un giovane e promettente cantautore. Roma delle contraddizioni, Roma che accoglie e ascolta, che c’è. Come un’amante, come un amore. C’è. E, se c’è, è eterno. Roma c’è sempre stata, come tutti i grandi amori, che sono sempre esistiti, anche prima di incontrarli e di viverli. E che non finiscono. Roma non comincia