Visuali inedite tra le pareti del Vermuttino, il cockail bar di corso Vittorio Emanuele all’Aquila, all’angolo con piazza Regina Margherita. Protagonista è il costruito, declinato in elementi semplici e antichi contrapposti a forme contemporanee, complesse e dinamiche. C’è tutto questo

Il suono delle cornamuse, il ritmo dei tamburi, gli applausi della gente rimasta ad accompagnare il corteo nonostante la pioggia. Entusiasmo e voglia di esserci nella manifestazione più attesa della Perdonanza del decennale del sisma, in un percorso sempre simile

«La resurrezione fissa un tempo che è il terzo giorno. E questo chiama L’Aquila a un impegno preciso sui tempi della ricostruzione che non può avvenire su parametri temporali indefiniti». Ancora una volta, il cardinale Giuseppe Petrocchi associa la condizione della città

No. Forse non valeva la pena di scomodare Dickens e le sue Great Expectations, e cioè quelle “Grandi speranze” che hanno ispirato il titolo della fiction di Marco Risi, la cui prima puntata è andata in onda martedì sulla Rai. Almeno questo sembra il

“Anno X”, in qualsiasi modo lo leggi il senso non cambia: non è un’espressione palindoma, ma da una parte o dall’altra è ugualmente significativa. E il doppio senso di lettura è arrivato per caso: «Un giorno mi sono trovato a

Nessuno se la sentì di fermare il flusso di gente che, per la prima volta, forzò le transenne ai Quattro Cantoni, per entrare a piazza Palazzo. Nel febbraio del 2010, dopo dieci mesi di emergenza, alle ferite del sisma si

Domenica 19 luglio 2009, sono da poco passate le undici di sera. Gli ultimi colpi di Born to run scavalcano le tribune dello Stadio Olimpico, quando Bruce Springsteen annuncia un pezzo che non suonava da tempo: «Questa è una canzone

“Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo”, scriveva Virginia Woolf. Un libro dietro ogni fiaccola, a raccontare un tempo

C’è un tempo nella vita di una persona che non coinciderà mai col passato.  Ne porterà sempre un pezzo nella vita di tutti i giorni e si racconterà sempre al presente, usando una forma impersonale per rispetto ad un dolore

Fa un uno strano effetto ascoltare oggi, dopo una ventina di anni, Miss Sarajevo, la canzone in omaggio a una città “dalla testarda urbanità che sopravvive agli inverni, ai cannoni, alle restrizioni alimentari, all’assenza di luce, acqua e gas”. Come