Mani che annegano, l’Abruzzo (r)esiste
8 Febbraio 2019 Condividi

Mani che annegano, l’Abruzzo (r)esiste

Anche a Pescara è arrivata all’alba l’installazione artistica di protesta delle “mani che annegano“. A posizionare le mani davanti alla scalinata del comune gli attivisti della rete “Oltre il Ponte” che hanno replicato quanto accaduto qualche giorno fa quando il Ministro Salvini è arrivato in piazza ad Atri.

E proprio contro le politiche sull’immigrazione del ministro dell’Interno è rivolta la singolare forma di protesta, come spiegano gli attivisti:

“Dopo Atri, anche Pescara si ri-sveglia con l’installazione artistica “mani” che annegano. Per ricordare al ministro dell’interno, che sfilerà oggi in città, che le vite delle persone ci stanno a cuore e vogliamo che più nessuno muoia in mare. Abbracciamo Pescara, prima a replicare l’opera, e aspettiamo la prossima città resistente”

Iniziative particolari anche a Bussi, Pineto e L’Aquila. Nel giorno delle elezioni, il capoluogo si è svegliato con 99 mani nella piazza della Fontana delle 99 cannelle, mani che affondano a simboleggiare la tragedia delle morti in mare. “Noi siamo l’Abruzzo – è scritto su un cartello accanto alle mani – la Regione della resistenza. La barbarie non passerà”. Queste installazioni hanno avuto l’attenzione anche da parte della stampa oltreoceano.