Wake up news: Lithium 48 e l’orrore quotidiano
2 Aprile 2018 Condividi

Wake up news: Lithium 48 e l’orrore quotidiano

Parigi 2002. Il mondo è sconvolto dai tristemente noti fatti di New York. Nella capitale francese, in un giorno come un altro, un giovane uomo si risveglia e si ritrova rinchiuso tra le austere e tetre mura di un ospedale psichiatrico. È qui che Simone, protagonista assoluto di Lithium 48, il nuovo romanzo di Fabio Iuliano (Aurora Edizioni), prende coscienza di essere dominato da un vero e proprio buco mnemonico profondo 48 ore. In un momento storico in cui qualunque sopravvivente certezza dell’umanità comincia seriamente a sgretolarsi, il supremo senso di smarrimento che Simone porta con sé lo costringe a sprofondare nella paura del diverso riscontrabile, di lì in poi, in ogni pur minimo contatto umano esterno al proprio vivere quotidiano.

UNO SPACCATO DELLA CONTEMPORANEITÀ – Attraverso una scrittura estremamente acuta e sensibile come quella sprigionata in Lithium 48, per la sua seconda pubblicazione letteraria Iuliano (già giornalista, musicista e insegnante di lingue, non a caso impegnato in varie inchieste sull’immigrazione) adotta lo stile e le prerogative etiche e concettuali della distopia più drammaticamente affascinante per mettere nero su bianco un breve ma preciso e lacerante spaccato della contemporaneità attraverso un viaggio a ritroso nel tempo che, seguendo le vicende dell’esterrefatto protagonista, punta graniticamente a scolpire il senso più profondo di azioni, pensieri, intuizioni, opinioni e scelte talmente drastiche da risultare eternamente pendenti sul baratro di realtà e immaginazione.

Fabio Iuliano

Fabio Iuliano

CAPIRE IL MONDO che vive indisturbato una quotidianità improvvisamente percepita come l’apice del male più assoluto, per Simone (e per Iuliano, e per il lettore) vuol dire, da un momento all’altro, scrutare a fondo e fronteggiare apertamente il proprio vuoto interiore. Un abisso tardivamente identificato come la causa dei mali di anima e corpo emersi dalle membra dell’Espace Maison Blanche e cresciuti a dismisura lungo le traiettorie di una Parigi controversa e misteriosa, ricostruita minuziosamente col filtro della paranoia più spossante e belluina.

A partire dal suo “risveglio“, Simone comincia a sentire su di sé obiettivi di telecamere invisibili, occhi indiscreti di passanti occasionali, ipotesi di manipolazioni malsane e disumane che maturano in lui la crescente consapevolezza di essere solo apparentemente libero in quel mondo. Il tutto mentre cerca disperatamente di ricostruire gli eventi e le motivazioni che lo hanno condotto in quel luogo, scoprendo che l’unica possibilità di venire a conoscenza di un barlume di realtà risiede nella necessità di perdersi per le strade della propria città interiore al fine di cercare la più remota dimora del proprio essere.

TRA FORMA E CONTENUTO – Optando per un ampio e ragionevole uso di riferimenti evidenti ma rimescolati per un personalisismo tentativo di sbocco significante, nonché selezionando soluzioni saggiamente metadiscorsive (alcuni booktrailer ma, più di tutto, il codice QR stampato in apertura di romanzo che rimanda direttamente ad una playlist di Spotify incaricata di guidare l’ascolto delle canzoni citate nel racconto, dal momento che la musica è uno dei veicoli trainanti del tutto narrativo), Iuliano fa di Lithium 48 un’esperienza realmente sensoriale al pari di quella vissuta dal suo protagonista.

Trascinato da una scrittura abilmente in grado di mantenere il discorso perennemente in bilico tra concretezza e stato di allucinazione, Iuliano suggerisce un raffronto tra esistenze considerabili come regolamentari e costruzioni metaforiche che avvicinano gradualmente una simile idea di vita terrena a una sorta di copione già scritto e privo di spazi per improvvisazioni individuali.

Partire per un lungo e pericoloso viaggio verso la riconquista di un concetto di memoria perduta assume valore sia per i personaggi che per il senso stesso delle tematiche che Iuliano intende trattare. Argomentazioni che, certo, tornano a battere il chiodo di eventi storici a conoscenza di chiunque, ma si tratta di una croce impossibile da estirpare per tentare di comprendere – se davvero lo si vuole – il senso profondo del proprio stesso essere al mondo e le dinamiche più irrazionali che governano ogni respiro umano su questo marasma indistinto che chiamiamo Terra. Ne emerge un discorso decisamente ardito e profondo sul significato più nascosto e impercettibile della paura dell’altro, del diverso, in una consapevole e sapiente estremizzazione della contemporaneità sotto il fardello dell’accettazione di una sconfitta.

Lithium 48
di Fabio Iuliano
Aurora Edizioni
Collana: Pensieri Nuovi
Pagine: 70

di Stefano Gallone
@SteGallone