Addio, maestro Mariani
24 Luglio 2017 Condividi

Addio, maestro Mariani

“Il Maestro se n’è andato. Marcello Mariani ha lasciato questa terra, la nostra città ha perso un figlio geniale, visionario, immenso, la cui arte è consegnata alla storia”.

Con queste parole il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi annuncia la notizia della morte, avvenuta ieri sera, del pittore e scultore aquilano Marcello Mariani, classe 1938. “Era un artista complesso – ricorda – dal profilo rinascimentale. Dagli esordi a Napoli, allievo di Scordia e Spinosa, con le scenografie al Teatro San Carlo, alla Parigi degli anni Cinquanta e Sessanta, attraverso la lezione di Modigliani, alle collettive romane con Burri e Fontana, la sua arte è andata affermandosi fino ad approdare a Melbourne con le grandi personali del 1979 e 1980”.

Le sue opere, ricorda una nota dello Studio Mariani Gallery, “continueranno a raccontare storie affascinanti ed enigmatiche sull’amore, gli angeli, la poesia e l’avventura”. I funerali il 25 luglio, a L’Aquila alle 10:30, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano in via Sassa.La tumulazione avverrà nel cimitero di Poggio Picenze.

unnamed (2)“Alla famiglia, alla moglie e al figlio Daniele, giunga il cordoglio del sindaco dell’Aquila e della Municipalità tutta” conclude Biondi nella sua nota dove ricorda anche che Mariani, a Venezia, rappresentò l’Italia “in una delle più imponenti Biennali degli ultimi anni, esponendo alle Corderie dell’Arsenale, scelto da un comitato scientifico che comprendeva Louis Godart, Tonino Guerra, Ermanno Olmi, Giorgio Albertazzi.

Nel 2009 il ministero dei Beni culturali, in collaborazione con la Sovrintendenza per il Polo Museale Romano e il Museo nazionale di Palazzo Venezia – ricorda ancora il sindaco Biondi – gli hanno tributato un omaggio eccezionale attraverso una mostra antologica. Considerato da Vittorio Sgarbi uno dei più grandi artisti contemporanei d’Europa, è stato celebrato dalla grande mostra ‘Archetipi’ a cura di Vito Apuleo nel 1997, con catalogo di Oliviero La Stella, e in uno splendido volume di Gianni Berengo Gardin a lui dedicato”. (fonte: Ansa)