L’Aquila, l’ufficio della preside ospita gli sfollati
21 Gennaio 2017 Condividi

L’Aquila, l’ufficio della preside ospita gli sfollati

Brandine, lettini, materassi, sedie in ordine sparso, Li vedi ovunque nella scuola. Nell’atrio, nelle aule dei bambini, al posto dei banchi, a ridosso della finestra o a un paio di metri dalla lavagna. Nelle segreterie, nelle stanze polivalenti ma anche in presidenza. Per oltre 48 ore, la sede della direzione didattica del Circolo Silvestro, posta all’interno del Musp della scuola primaria “Edmondo de Amicis”, a due passi dalla Torretta, si è trasformata in dormitorio. Persino l’ufficio della dirigente Agata Nonnati è stato utilizzato come punto di appoggio. Per tre notti di seguito, la scuola è stata un piede a terra per tutti quelli che non se la sentivano di dormire a casa. Un tempo scandito a schermate di cellulare, con i post su Facebook che misurano i centimetri delle ferite aperte. Sguardi persi nel vuoto come di chi, dopo queste nuove scosse dell’area di Montereale, ha perso ogni punto di riferimento. «Ho dormito qui su una sedia, perché per le brandine abbiamo dato priorità a bambini, anziani e disabili» spiega Anna Iorio, professoressa di francese. Occhi azzurri stanchi, di chi ha perso qualche ora di sonno di troppo. Nelle aule c’è chi legge il giornale, chi tira tardi giocando a carte, chi esorcizza la paura stappando la birra. L’esercito e i volontari della Protezione civile a servire i pasti a chiunque ne faccia richiesta. Una situazione temporanea che termina oggi.

VERSO LA NORMALITÀ. Nelle prossime ore inizieranno le operazioni di bonifica e sanificazione dei Moduli ad uso scolastico provvisorio e degli altri edifici scolastici che in questi giorni sono stati messi a disposizione dal Comune. Le squadre dei tecnici comunali hanno condotto ieri i primi sopralluoghi nelle scuole e completeranno le operazioni domani, in vista della ripresa delle lezioni programmata per lunedì. Vengono così chiuse queste aree da accoglienza, anche se rimangono aperti, per chi volesse usufruirne, i punti di ritrovo a Murata Gigotti di Coppito, al centro anziani di Civita di Bagno, al circolo Sant’Anna di Preturo, all’ex centro Caritas di Preturo, all’area di Camarda, alla pro loco di Roio (nei pressi del Progetto Case), nei pressi del Map di Arischia, al Centro Caritas di Bagno Grande, al Centro Caritas di Sassa e al centro anziani di Civita di Bagno. Quest’ultima area, come ha ricordato Giovanni Mangione della Croce Bianca, ha ospitato ogni notte «54 persone e 6 volontari, sicuri e al caldo. Gli altri volontari, nelle ultime ore, sono impegnati nelle varie richieste che arrivano da persone in difficoltà e ad assicurare il servizio di emergenza sanitaria. Ci tengo a voler ringraziare tutte le persone che si sono prodigate per questa nuova emergenza» aggiunge «ma anche gli ospiti per i loro sorrisi che ci ripagano di tutto, il Comune che ci supporta al meglio delle proprie possibilità ed infine, il mio ringraziamento più grande va a tutte le persone, in divisa o semplici cittadini, che, in questa nuova terribile emergenza, hanno lavorato in silenzio e senza sosta».

DENTRO LO STADIO. Sono migliaia, complessivamente, le persone che hanno scelto in queste notti di lasciare temporaneamente l’abitazione, tra L’Aquila e frazioni. Secondo i dati raccolti dal Coc, in tutte le aree a disposizione del Comune, hanno dormito almeno 2.000 tra mercoledì e giovedì, 1.500 la sera successiva e poco di meno questa notte. Circa 270 per notte alla De Amicis che ieri sera ha ospitato anche alcune persone che nelle notti precedenti hanno dormito all’interno degli spogliatoi dello stadio Acquasanta. Tutto come otto anni fa. L’impianto, divenuto il quartier generale dell’Aquila Calcio, è stato messo a disposizione sin da mercoledì per l’emergenza, con il gruppo della protezione civile Pubblica assistenza Gran Sasso Soccorso (Anpas) a coordinare gli aiuti. «Qui è nato tutto» spiega il presidente Carlo Lancione, affiancato da Paolo Della Ventura «in questa tendopoli allestita per l’emergenza post-sisma del 2009, davanti a un bicchiere di vino e un piatto di porchetta, abbiamo deciso di costituirci anche seguendo l’input dei volontari che dal nord Italia hanno raggiunto L’Aquila dopo il sei aprile». Ogni tanto allo stadio ha fatto capolino mister Massimo Morgia, mentre Teo e Diogene, i cani dell’allenatore in seconda, Michele Coppola, sono rimasti a giocare con chi si è rifugiato qui.

di Fabio Iuliano, fonte: il Centro