Salvini ad Arischia: vedo un paese abbandonato
20 Gennaio 2017 Condividi

Salvini ad Arischia: vedo un paese abbandonato

Capelli tinti di verde, malnascosti da un cappello bianco di lana e accento bresciano, Selene Frugoni sgomita un po’ per far capire a Matteo Salvini che se è arrivato a piedi fino al Musp di Arischia – che in queste ore ospita decine e decine di residenti nella frazione – è grazie alla pala di suo cognato che, pazientemente ha tolto la neve dalla strada, dando per ore di braccia. Come ultima tappa del suo “mini-tour” delle località in situazioni critiche, il leader leghista ha scelto il borgo del capoluogo più esposto allo sciame sismico dell’Alta Valle dell’Aterno. Troppo impegnativo spingersi oltre, anche perché i collegamenti con Campotosto sono ancora resi difficili dall’accumulo di neve.

Gli applausi nella scuola non mancano, dalla gente che si raduna sotto la scritta “Happy Halloween” posta all’ingresso dell’istituto e, nell’accogliere Salvini, entra automaticamente nella diretta Facebook lanciata dal suo smartphone. La signora Selene è entusiasta. «In estate», spiega, «ho dato una mano con la campagna elettorale della Lega, qui bisogna dare una svolta». C’è da dire che nella frazione di Arischia sono in tanti ad accompagnare il Matteo nazionale nel sopralluogo. Nessuno contesta, almeno dal vivo. Mentre sui social in molti si scatenano ricordando, peraltro, che vista la neve la sua visita in Abruzzo poteva essere un’ottima occasione per «scendere con qualche ruspa al seguito». Giubbino della Colmar marrone e dopo-sci da neve dell’Antarctica, identici peraltro a quelli del senatore Paolo Arrigoni, arrivando Salvini ha ribadito le sue perplessità riguardo alla gestione di questa nuova emergenza in Abruzzo e in tutto il Centro Italia.


«L’Abruzzo sta fronteggiando una situazione incredibile perché dopo la neve è arrivato il terremoto», ribadisce. «Una serie di eventi non prevedibili. Tuttavia, in queste ore ho sentito tanti rappresentanti locali, e se non ci sono i mezzi, se si tagliano i fondi, uomini e mezzi, e se ci sono ancora 60mila paesi senza corrente elettrica e riscaldamento da tre giorni evidentemente non è solo colpa della natura o della sfiga». Fabrizio Taranta, coordinatore cittadino di “Noi con Salvini” nonché abitante di Arischia, fa gli onori di casa spiegando i mali di questa frazione praticamente lasciata a sé dal 6 aprile 2009. Sul posto anche gli esponenti locali del movimento Luigi D’Eramo, Emanuele Imprudente e Daniele Ferella. «Mentre l’Europa e il governo vanno avanti a slogan e promesse, centinaia di richiedenti asilo se ne stanno in albergo – e me l’hanno fatto notare anche a Pescara – qui c’è gente che batte i denti dal freddo e non ha risposta alcuna ai propri drammi».