Lorca a Scoppito, poesia e flamenco nella casa delle idee
9 Gennaio 2017 Condividi

Lorca a Scoppito, poesia e flamenco nella casa delle idee

Musica, poesia e flamenco ieri nel nuovo spazio giovani di Scoppito (L’Aquila), una nuova “casa delle idee” nelle intenzioni del sindaco Marco Giusti che ha da poco inaugurato la struttura a due passi dalla chiesa di San Bartolomeo.  Un evento che ha visto sul palco Nino Maurizi (basso), Piero Pozzi (batteria) e Fabio Iuliano (chitarra e voce), con la parrte del flamenco a cura di Irene De Amicis e Ilaria De Angelis e il reading di poesia con Giuseppe Tomei.  Due ore di versi e rock alternativo per raccontare la storia di uno dei più grandi poeti che la letteratura ricordi, Federico García Lorca, a partire dal suo viaggio a New York.

“Quello che mi fa impressione per freddezza e crudeltà è sicuramente Wall Street. Lì arriva l’oro da tutte le parti della terra e anche la morte arriva con esso”, non face sconti lo sguardo di Federico García Lorca su New York.  Il poeta granadino raggiunge Manhattan nel 1929, nei mesi della crisi e rimane accecato dal ritmo della vita metropolitana. Quello stesso ritmo che cambierà per sempre la sua poesia.  E lo spettacolo degli Yawp parte proprio da questo, dal cambio di passo che la poesia e la vita di Lorca subisce nel passaggio dall’Andalusia all’oceano, dal flamenco al jazz.

Entrambi gli stili musicali espressioni di marginalità, dai gitani del Sacromonte ai neri di Harlem.

Marginalità che la storia stessa di Lorca recepisce attraverso l’espressione del desiderio spesso inappagato del suo amore omosessuale. E poi, sullo sfondo, la crisi economica e umana di Wall Street: “In nessun’altro posto del mondo si sente così tanta mancanza di spirito – scrive il poeta – schiere di uomini che non possono fare a meno del tre; schiere di uomini che non possono fare a meno del sei, disprezzo della scienza pura e valore demoniaco del presente. E, la cosa terribile è che tutta la moltitudine che lo riempie crede che il mondo sarà sempre così, e che il loro compito consiste in muovere quella grande macchina di giorno, di notte, sempre”.

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