Leonard e Marianne, la luce tra gli angoli a pezzi
11 Novembre 2016 Condividi

Leonard e Marianne, la luce tra gli angoli a pezzi

Marianne Ihlen, compagna e musa ispiratrice di Leonard Cohen, scrittore, poeta e cantautore, raccontata nella canzone So Long Marianne, poco prima di morire ha ricevuto una lettera struggente dall’ex compagno. Marianne Ihlen è morta lo scorso 29 luglio, all’età di 81 anni. Si erano conosciuti negli anni Sessanta, sull’isola greca di Idra, e da allora tra i due era nata una storia d’amore. Almeno due le canzoni di Cohen ispirate da Marianne: So long Marianne, appunto e Bird on a wire Nel tempo, anche dopo la fine della relazione, Marianne ha continuato ad ispirare Cohen. Prima di morire, la donna ha fatto in tempo a ricevere la lettera con cui Cohen le dice addio.

“E allora, Marianne, è arrivato questo tempo in cui siamo entrambi molto vecchi e i nostri corpi cadono a pezzi. Penso che ti seguirò molto presto. Sai che ti sono così vicino che se allungassi la mano, potresti toccare la mia. E sai che ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza. Ma non c’è bisogno che ti dica più nulla di tutto questo perché sai già tutto.”

A ricevere la lettera da Cohen e leggere il messaggio a Marianne è stato Jan Christian Mollestad, regista di documentari, che è stato al capezzale del letto della donna nei suoi ultimi giorni di vita. Mollestad ha raccontato alla Cbc Radio: “Quando ho letto il passo in cui diceva di ‘allungare la mano’, Marianne l’ha allungata davvero. Solo due giorni dopo avergliela letta, ha perso conoscenza e si è addormentata per sempre. Ho inviato una risposta a Leonard, raccontandogli che negli ultimissimi momenti le ho canticchiato Bird on a wire, la canzone che sentiva più vicina a sé. Poi le ho dato un bacio sulla fronte e me ne sono andato, dicendo ‘So long, Marianne’ “. Cohen conobbe Marianne in un negozio a Idra, in Grecia, mentre piangeva con la sua figlioletta neonata, dopo essere stata appena lasciata dal marito. Da allora si prese cura di lei.

Fonte: Ansa

Marianne Ihlen: un’intervista del 2005

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