Solidarietà a ritmo di jazz, dall’Aquila 160 chili di amatriciana
6 Settembre 2016 Condividi

Solidarietà a ritmo di jazz, dall’Aquila 160 chili di amatriciana

Dallo zucchero filato dello scorso anno – ultima possibilità per chi voleva addentare qualcosa alla maratona del jazz – ai 160 chili di pasta, preparati e distribuiti domenica per raccogliere i fondi per la ricostruzione del cinema teatro di Amatrice, luogo simbolo di socialità e di vita distrutto dal terremoto del 24 agosto. Se la risposta della gente al concertone jazz è stata più che soddisfacente, con quasi 30mila persone a spasso tra il centro storico e il parco di Collemaggio, organizzatori, espositori e ristoratori non si sono certo fatti trovare impreparati a gestire l’evento.

Gli stand. Decine gli stand enogastronomici hanno affiancato i banconi di raccolta fondi dei vari progetti di solidarietà. Cd, gadget, cibo per tutti i gusti, dalle degustazioni con assaggi locali, agli aperitivi esotici. Dalla birra artigianale Alkibia, prodotta in un laboratorio a Fossa che riunisce alcuni “alchimisti birrai aquilani”, agli assaggi di vino realizzati nell’ambito di un’intesa tra alcuni dei principali produttori enogastronomici abruzzesi e i musicisti impegnati. «Un binomio nato all’insegna della qualità. Qualità della musica, qualità del cibo, qualità della vita», hanno ribadito gli organizzatori. «Oltre alla pasta amatriciana sono state messe in vendita circa 1.200 bottiglie offerte da vari produttori abruzzesi, a cui si aggiungono 15 “Magnum” messe a disposizione dalle cantine: Feudo Antico, Cantina Tollo, azienda agricola Costantini Antonio, Torre Zambra, azienda agricola Valle Martello, Torre Raone, Cantine Bosco Nestore, Contesa, Valle Reale, Nicodemi, Terzini, Chiusa Grande, Azienda vinicola Dino Illuminati, Fattoria La Valentina, Cascina Del Colle, Vini Marchesi De’ Cordano. «Anche il nostro comitato organizzatore ha messo a disposizione del vino per aumentare l’offerta», ha aggiunto il presidente del Comitato Perdonanza, Alfredo Moroni. «In più, abbiamo venduto un buon numero di t-shirt col logo della manifestazione. Dalla prima chiusura di cassa – ma sottolineo che si tratta di un conteggio più che parziale – abbiamo raccolto 10-12mila euro. A questo, bisogna aggiungere il 15 % degli incassi che ogni commerciante – espositore si è impegnato a versare in beneficenza».


Il bilancio. È stata un’estate molto difficile per chi ha dovuto rinunciare a buona parte degli incassi della Perdonanza. Una lettera di un ristoratore del centro che chiedeva al sindaco spiegazioni in merito alla scelta di annullare tutti gli eventi non religiosi dell’evento celestiniano, ha messo comunque in luce le difficoltà economiche a cui molte attività commerciali sarebbero andate incontro. «In vista di questo periodo», ha confermato il presidente della Fiva Confcommercio, Alberto Capretti, «molti gestori avevano già aumentato il personale e acquistato scorte alimentari importanti. Proprio per questo, abbiamo dato la possibilità a vari pub e locali di ristorazione di allestire uno stand accanto al palco del concertone. Le vendite non sono andate male». Proprio la Fiva Confcommercio, insieme alla Cna, ha coordinato gli stand. Soddisfazione, infine, da parte di Antonio Centi, presidente dell’Istituzione sinfonica abruzzese. «Con la giornata del jazz, l’Abruzzo si conferma fucina di talenti e terra di sperimentazione musicale».

di Fabio Iuliano – fonte il Centro