23 Luglio 2014 Condividi

Simona Molinari: porto sul palco l’anima di Ella

IMG_3921L’INTERVISTA AUDIO

  Chi se la ricorda a cantare all’Aquila, sulle mattonelle di piazza Machilone – quando era solo una bella ragazza di buone speranze e Sanremo era ancora solo un sogno – sa bene che per lei il jazz non è certo una novità. Ma cimentarsi con Ella Fitzgerald non è cosa da poco neanche per una come Simona Molinari. Solo 31 anni sulla carta di identità, ma anche tanta esperienza alle spalle, in un viaggio attraverso la commistione di generi, fino ad arrivare al rock, con Jesus Christ Superstar. Anche lì c’era da interpretare la Maddalena, raccogliendo i conti con l’eredità di un altro grande nome, Yvonne Elliman. Eppure con Ella, la sfida è ben impegnativa e per martedì al Teatro D’Annunzio l’attesa è tanta.

Forse, “Loving Ella Fitzgerald” è un progetto che Simona ha voluto regalare prima che al pubblico, innanzitutto a se stessa. Ella, una delle grandi regine del jazz, è sicuramente l’artista che ha più influenzato gli studi e la formazione della cantautrice. Il concerto ripercorre un viaggio attraverso le canzoni che hanno caratterizzato la carriera della jazzista, intervallate da alcuni aneddoti biografici della controversa vita privata della persona Ella Fitzgerald. «Ho studiato a fondo i vinili più belli di Ella. Ma non solo», spiega. « Mi sono imbattuta in Duke Ellington, Ghershwin, Jobim, Cole Porter e ho scelto le cose che mi hanno colpito di più e quelle che mi hanno toccato il cuore».

Simona, dal musical del Sistina, accanto a Ted Neeley, al palco pescarese, sulle tracce della Fitzerald. Non è stanca di mettersi continuamente in gioco?

«Probabilmente questo concerto che propongo in anteprima rappresenta uno dei più difficili che mi troverò a fare e lo sto affrontando con assoluta incoscienza. La cosa più difficile, quando ti trovi ad affrontare un simile repertorio, è trovare un modo per farlo tuo. Sono contenta di ritrovare la mia band, da Fabio Colella alla batteriaa Fabrizio Pierleoni al contrabbasso fino Claudio Filippini al pianoforte. Ci tengo a dire che sono tutti abruzzesi».

Insomma, per il pubblico teatro d’Annunzio sarà una sorta di “data zero”

«Si tratta della prima assoluta di un progetto che porteremo in giro a partire dall’autunno. A ottobre, ad esempio saremo a Tokyo a suonare. Nelle altre date estive porterò, invece, la mia musica, le mie canzoni di sempre».

Una di queste è L’Aquila, la città dove è cresciuta.

«Sono felice di suonare alla Perdonanza. È sempre un piacere ritrovare l’affetto del mio pubblico. Per la verità, negli ultimi anni, non ho avuto tante occasioni di esibirmi nel capoluogo. Dopo il sisma mi è capitato più di suonare per L’Aquila che a L’Aquila. Vari progetti mi hanno tenuto lontana.

Uno di questi è Jesus Christ Supestar, al fianco di un’icona del rock come Neeley

«È stata un’esperienza entusiasmante dal punto di vista umano e professionale. Confrontarmi con persone speciali come Ted e i Negrita. Lui, il Gesù dei record, è una persona incredibie. Capace di sciropparsi ore e ore di meet and greet con il pubblico. Una volta, chiuso il sipario, è rimasto fino alle 7 della mattina successiva a salutare gente venuta per vederlo e conoscerlo. Purtroppo non riesco a portare avanti questo impegno nelle repliche autunnali (dove è previsto anche un mini tour delle città italiane ndr). Non ci saranno neanche i Negrita. Ma Ted, lui sì che resta. Ho studiato a lungo la mia Maddalena, immaginandomi anche come una donna dell’epoca».

PESCARA JAZZ. L’appuntamento è per martedì 22 alle 21,30. A seguire Al Jarreau, uno degli artisti più interessanti e acclamati dalla critica del nostro tempo, vincitore di ben sette Grammy Awards, decine e decine di premi e altri riconoscimenti musicali internazionali. Pescara jazz debutta domani al teatro D’Annunzio proprio con la formula del doppio concerto. Sul palco il duo formato da Tony Pancella e Bepi D’Amato, impegnati in un progetto sulle musiche di Duke Ellington e Thelonious Monk. Nella seconda parte, si esibirà la Billy Cobham Band. Il biglietto di ingresso al Teatro D’Annunzio costa 30 euro per il settore numerato e 20 euro per la gradinata non numerata (Nella serata della Molinari i biglietti costano cinque euro in più). Il concerto avrà inizio alle 21,30.

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di Fabio Iuliano – fonte il Centro