2 Giugno 2014 Condividi

Autostrade, dito puntato sulla tenuta delle barriere

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PESCARA. Si è parlato per mesi di quella terribile domenica 28 luglio dello scorso anno, in cui un pullman, sfondando una barriera del tratto appenninico dell’A16, finì giù dal viadotto Acqualonga a Monteforte Irpino in Campania, causando la morte di 40 passeggeri. Se è vero che alcune perizie parlarono di problemi all’impianto frenante, è in fase di accertamento se alcune responsabilità siano o meno da imputare alla tenute delle barriere stesse. Nelle indagini relative all’incidente di ieri, che ha visto una famiglia distrutta, dopo un volo di 60 metri, all’altezza del viadotto del Riccio a Ortona, potrebbe risultare determinante un accertamento in merito alla tenuta del guard rail. Proprio mercoledì scorso, la polizia stradale ha sequestrato alcune barriere autostradali, giudicate degradate e quindi insicure. Il provvedimento ha avuto per oggetto l’Autostrada del Sole (A1), nello sfortunato tratto tra Barberino del Mugello e Roncobilaccio.

Si parla, molto spesso di blocchi di calcestruzzo disallineati e privi dei giunti di collegamento. Tra gli altri problemi emersi, spiega la polstrada, c’è «insufficiente collegamento longitudinale al piede delle barriere, deterioramento del calcestruzzo ed esposizione dei ferri di armatura, mancanza di tirafondi, e in generale fenomeni di degrado tra barriere e cordoli». Nel mirino degli inquirenti le barriere in calcestruzzo, disguidi tuttavia sono stati riscontrati anche nei guard rail in alluminio, di più largo utilizzo nelle autostrade abruzzesi. Le ipotesi di reato, a carico di soggetti ancora da individuare, riguardano la mancata osservanza degli obblighi derivanti da un contratto di fornitura con lo Stato, essendo in difetto, in tutto o in parte, cose od opere necessarie al pubblico servizio. Problemi strutturali che potrebbero essere riscontrati in più parti del circuito autostradale che attraversa la Penisola.

In effetti, l’inchiesta fiorentina è partita proprio da una segnalazione della Procura di Avellino: le barriere delle due autostrade sono simili, forse anche “coetanee” (quelle dell’A16 sono lì dal 1989). E i rilievi della Polstrada hanno dimostrato che, in più di un punto, simili erano anche le condizioni di degrado. Un disagio strutturale che potrebbe interessare anche nostri tratti di autostrada.

di Fabio Iuliano – fonte il Centro

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