4 Dicembre 2009 Condividi

De Matteis: “Strutture per servizi sociali”

di Fabio Iuliano

L’AQUILA. «Fra qualche anno questa città avrà tutti i problemi di questo mondo tranne quello del numero degli alloggi dispponibili, quello che dobibamo costruire è un adeguato tessuto sociale, per ragazzi, studenti e anziani». Dal vice-presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis parte la proposta per un intervento di progettazione coordinata per realizzare un progetto sociale, ricreativo e sportivo da distribuire su quattro macro aree. «Senza idee», spiega De Matteis, «rischia di trasformarsi in una città dormitorio. E tutte le istituzioni hanno il dovere morale di evitare questo drammatico scenario». La realtà è difficile. «All’Aquila non esistono punti di aggregazione, pur previsti nel progetto Case», ha proseguito De Matteis, «oggi, nessuno si preoccupa del problema e mi chiedo cosa dovrebbero fare i ragazzi che stanno a Bazzano, o in altre aree del progetto. Per i giovani l’unica prospettiva è quella dei centri commerciali o di ubriacarsi sulla statale. Questa è un’emergenza nell’emergenza». De Matteis ha già parlato parlato della questione con Guido Bertolaso , con il presidente Gianni Chiodi e con il sindaco Massimo Cialente . «I soldi ci sono», ha assicurato De Matteis. «La Protezione civile ha decine di milioni di euro a disposizione, la Giunta regionale ha altri 8 milioni, circa 700mila euro sono appannaggio della Fondazione Abruzzo Risorge del nostro consiglio Consiglio e lo stesso Comune dell’Aquila ha altre somme, tutte provenienti da donazioni per il sociale. In questi giorni», ha aggiunto, «sto ricevendo da parte di associazioni sportive, enti culturali e del volontariato numerosi progetti. Occorre allora sedersi attorno ad un tavolo e mettere in un unico contenitore queste idee che, sia chiaro, non vanno ad intaccare la ricostruzione, ma rappresentano una parte essenziale per riannodare i rapporti sociali, per ricostruire quel tessuto umano e culturale». Capitolo a parte il progetto Case. «La Protezione civile», ha sottolineato De Matteis, «ha l’obbligo di terminare il progetto Case, che non è solo mettere la gente dentro un’abitazione, ma anche definire quel 30 per cento destinato a servizi di carattere sociale. Per esempio possiamo individuare 4 macro aree – penso a Pettino, Paganica, Coppito e Pile – per questi tipi di servizi, che si vanno ad aggiungere a quelli già esistenti. Le risorse ci sono», ha concluso De Matteis, «e le idee pure, manca però la volontà, che va immediatamente messa in atto, non possiamo aspettare ancora».