9 Settembre 2009 Condividi

Tensione nella tendopoli: “Ci mandano troppo lontano”

terremoto 2009, terremoto e ricostruzione

di Fabio Iuliano

Guarda il video

L’AQUILA. Tensione e disagi per le famiglie rimaste nel campo di piazza d’Armi dove da venerdì scorso è iniziato lo smantellamento delle tende. Polizia, carabinieri e finanza sono entrati per consegnare in tenda i fogli di notifica con l’intestazione della Questura che invitano gli sfollati a raggiungere le destinazioni, tutte in provincia dell’Aquila, a cui sono stati assegnati. Un pomeriggio rovente, quello di ieri per le persone rimaste nella tendopoli, 150 circa, per una cinquantina di nuclei familiari. In molti, valigia alla mano, hanno atteso fino a tardi di conoscere la nuova destinazione. Tra queste persone anche alcuni anziani, come la signora Pasqua, di 78 anni, ancora in tenda, in attesa di una risposta dopo aver chiesto di non andare a Luco dei Marsi. Le proteste maggiori arrivano proprio in relazione alla distanza con la nuova destinazione, specie per chi dovrà lasciare la città e prendere una stanza in un albergo dell’area peligna e della Marsica. Ovindoli e Sulmona sono le destinazioni più indicate che, secondo i diretti interessati, si trovano troppo distanti rispetto al posto di lavoro. «Avevo chiesto», racconta Gabriele Speranza, imbianchino, «la possibilità di non essere trasferito ad Assergi per la distanza con il posto di lavoro e invece mi hanno spedito a Ovindoli. Cosa che renderà difficile lavorare, per me e per mia moglie Elisabetta, che sta in una farmacia all’ospedale. E’ questo il premio per una donna che, come le sue altre colleghe, il 6 aprile si è presentata diligentemente sul posto di lavoro». Speranza, padre di due figlie, Dania e Ilenia, si è rifiutato di sottoscrivere il documento di notifica. «A noi è andata bene perché stiamo per organizzarci con la sistemazione autonoma», commenta il giovane Davide Zanini, «ma posso immaginare il disagio di chi, dopo aver mangiato la polvere di questi giorni, si è visto recapitare una specie di foglio di via».

Le prime notifiche sono state consegnate dalla Protezione civile, ma poi ragioni di sicurezza hanno spinto il ricorso alle forze dell’ ordine, arrivate sul campo con decine di uomini e mezzi. Censimenti interni sono stati avviati, intanto, nelle altre tendopoli dell’a rea metropolitana. Scopo dei censimenti, quello di avere una indicazione esatta delle persone che negli ultimi giorni sono uscite perché titolari di case A, a seguito dell’ordinanza oppure perché si sono organizzate con sistemazione autonoma.

La tendopoli del campo sportivo di Coppito ha registrato l’uscita di 4 nuclei familiari che abitano in abitazioni agibili. Analogamente, 30 persone hanno lasciato le tende del Campo Globo, ma una sessantina sono ancora in uscita per i prossimi giorni. Il campo di Centi Colella ha dismesso una quindicina di tende sulle 90 totali, mentre le due tendopoli dell’Italtel, come per l’A lenia, hanno registrato l’uscita di 3-4 nuclei ciascuna. Alla stazione, 11 carrozze restano adibite per l’ospitalità. Contestualmente, alcuni albergatori hanno riferito di essere stati contattati dal dipartimento della Protezione civile per un censimento degli sfollati nelle aree sulla costa.